Storia e curiosità sulla capitale mondiale dei mosaici
Ravenna è una gemma incastonata tra il mare e le colline, che risplende ancora oggi del suo passato glorioso che l'ha vista capitale dell'Impero Romano d'Occidente, del regno dei Goti e dell'Impero Bizantino.
Ravenna è stata per lungo periodo uno dei maggiori centri politici, culturali e religiosi d'Occidente e a testimonianza della sua onorevole storia e valore artistico abbiamo un patrimonio monumentale immenso che comprende la più ricca collezione di mosaici dell'umanità, risalente al V e al VI secolo, tra cui otto monumenti inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO.
Tra i monumenti principali troviamo la Tomba di Dante, la chiesa di San Vitale, quella di Sant'Apollinare Nuovo e Sant'Apollinare in Classe, il Battistero degli Ariani e quello degli Ortodossi, la Domus dei Tappeti di Pietra il Mausoleo di Teodorico e quello di Galla Placidia.
Patrono di Ravenna
Il santo protettore della città è Sant'Apollinare. La sua festa cade il giorno 23 luglio ed è considerata giornata festiva.
La Cripta della Basilica di San Francesco
Visitando la Basilica, dove si svolsero nel 1321 le ultime esequie del Sommo Poeta, si può notare sotto l’altare una apertura a finestra: accendendo la luce con una moneta si resta sorpresi dalla suggestione della Cripta invasa dall'acqua, con il pavimento musivo a disegni geometrici e alcune colonnine. La Cripta è sotto il livello del mare e l'acqua pulita la invade come fosse una piccola piscina, dove nuotano anche diversi pesci rossi.
La battaglia di Ravenna dell'11 aprile 1512
A Ravenna sorge la cosiddetta Colonna dei Francesi, innalzata nel 1577 a ricordo della famosa "Battaglia di Ravenna", che venne combattuta nel 1512 fra le truppe unite del papa Giulio II e di Ferdinando di Spagna, contro quelle del Duca di Ferrara e di Luigi XII, re di Francia al comando di Gastone di Foix, che vi trovò la morte.
La Classense
La Biblioteca Classense, che ha sede nel monastero edificato dai monaci camaldolesi è l'orgoglio dei ravennati. Contiene ben 150 mila volumi, 648 codici, molti dei quali miniati, parecchie migliaia di manoscritti, 780 incunabuli (primissimi libri a stampa).
Il Ponte di Augusto
A Ravenna i ponti dell’antichità non sono visibili da tempo, poichè tutti interrati per via della subsidenza, ma molti pur sotto terra sono intatti. Quello più importante è situato sotto il piano stradale di Via Salara: di epoca imperiale romana, fu eretto per scavalcare il Flumisellum, ramo secondario del Fiume Padenna che scorreva nella attuale Via Cavour. Il Ponte, realizzato a schiena d’asino, risulta essere composto da blocchi di trachiti posati in opera a giunto vivo con rampe d’accesso laterali in laterizio, coperte a loro volta da un piano di trachiti. E’ probabile che sia rimasto in uso fino al XII secolo e si estende in parte anche sotto i fabbricati a bordo della strada.
Le ricchezze del sottosuolo
Nei pressi della città, lungo la strada per Ferrara, si trova uno dei più grandi giacimenti metaniferi d'Europa. E' lungo più di 11 chilometri e largo circa tre.
La Grotta di Tiberio
La leggenda narra che l'imperatore Tiberio si rifugiò in una caverna, ritenuta immune dai fulmini, polchè gli era stato predetto che sarebbe morto per folgore.
I Calanchi
Presso Brisighella, oltre che in altre zone della Romagna, si aprono in una triste visione i "calanchi". Questi immensi squarci nei fianchi dei monti sono erosioni del suolo provocati dall'acqua, dal vento e dal gelo quando viene a mancare il "manto verde".
"Il Sanguinario"
C'è un ruscello, affluente del Fiume Santerno, presso il confine con la Provincia di Bologna, che ha il brutto nome di "Sanguinario". Perchè ricorda, appunto, la sanguinosa battaglia avvenuta in zona tra Faentini e Bolognesi contro Imolesi e Ravennati.
Lo Sposalizio del Mare
A Cervia ogni anno, nel giorno dell'Ascensione, il Vescovo, seguendo un'antichissima usanza, getta un anello d'oro in mare.